Il mio impegno: una battaglia lunga più di trent’anni
La mia lotta per i diritti delle persone con disabilità non nasce oggi.
Le pagine di giornale che vedi qui sotto — e La Nazione (1997 – 1999) — raccontano quanto tempo è passato da quando ho iniziato a denunciare pubblicamente barriere, ingiustizie e solitudini istituzionali. Già allora ero in strada, tra rampe impossibili, scale invalicabili, marciapiedi inaccessibili, per mostrare a tutti ciò che molti preferivano non vedere.
Quelle immagini, scattate più di trent’anni fa, sono la prova di una verità semplice: non ho mai smesso di lottare.
Dagli anni ’90 a oggi, il mio impegno civile è rimasto costante e instancabile:
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ho collaborato con testate, enti e associazioni;
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ho difeso i diritti delle persone fragili anche quando tutto sembrava più grande di me;
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ho fatto sentire la mia voce nei Comuni, nelle Commissioni, nelle Consulte, nelle scuole, nei media;
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ho continuato a raccontare, denunciare, proporre soluzioni, costruire ponti e sensibilizzare, anche nelle giornate più difficili.
Il mio corpo è fragile, ma la mia voce non lo è mai stata.
Quelle vecchie pagine di giornale sono il punto di partenza:
la storia di una donna che non si è mai arresa e che ancora oggi continua a difendere la dignità, l’accessibilità e i diritti delle persone con disabilità — per sé, ma soprattutto per tutti.
Lorella crede che ogni persona abbia il dovere – e il diritto – di contribuire al bene comune attraverso i propri talenti:
“Migliorare la qualità della vita, difendere i diritti, battersi per un mondo più equo non deve essere compito solo di chi vive il problema, né soltanto di chi viene eletto per affrontarlo. Ognuno di noi, con pacifica determinazione, è chiamato ad essere parte attiva del cambiamento.”
Dalle battaglie locali alle battaglie nazionali
Nei primi anni il mio impegno era concentrato su Grosseto, la mia città: rampe mancanti, accessibilità negata, campagne civiche, informazione, sostegno alle famiglie. Era il mio modo per restituire dignità al luogo in cui sono nata e in cui vivo tutt’ora. Vedevo ingiustizie quotidiane, ostacoli che non dovevano esserci, e sentivo che dovevo intervenire.
Con il tempo, però, mi sono resa conto di una verità più grande: i problemi non erano solo di Grosseto. Le discriminazioni erano ovunque, i diritti troppo spesso ignorati, e le barriere culturali molto più pesanti di quelle fisiche.
Così mi sono “tuffata” in battaglie più ampie, che non riguardavano più soltanto la mia città ma l’intero Paese. A volte mi è sembrato davvero di combattere contro mulini a vento, ma non mi sono mai fermata. Ho sempre messo la mia faccia, la mia voce e la mia storia al servizio di chi non può farsi sentire.
Non mi sono scoraggiata neppure quando le istituzioni non ascoltavano, quando i percorsi diventavano faticosi, o quando sembrava che tutto dovesse restare immobile. Ho continuato con costanza, coraggio e pacifica fermezza, perché so che ogni piccolo passo può diventare una strada aperta per molti.
“Non ho mai potuto immaginare un mondo in cui la diseguaglianza sia la norma. Il rispetto della legge non è un optional, è la base della dignità.”
Lavorare insieme: la forza della rete
Ho sempre creduto profondamente nella forza della rete: associazioni, scuole, istituzioni, parrocchie, volontari, famiglie. Nessuno può cambiare davvero le cose da solo. La collaborazione è, per me, l’unico modo concreto per trasformare la società.
Nel tempo ho organizzato eventi, incontri, campagne di sensibilizzazione, progetti culturali, sportivi e sociali – sempre gratuitamente – con un unico obiettivo: costruire una comunità più inclusiva, affettiva, accogliente e consapevole.
Un riconoscimento che parla per tanti
Per il mio impegno sociale svolto sempre gratuitamente, il 2 giugno 2006 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mi ha conferito – a sorpresa – l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Sono stata la prima donna disabile in Italia a ricevere questo riconoscimento per meriti sociali.
Un atto simbolico che non ha onorato solo me, ma tutte le persone che ho rappresentato, ascoltato e difeso in questi anni.
(Nella foto: io nel 1997, tra le barriere architettoniche di Grosseto – Foto Agenzia BF)

Nel 2002, tra le barriere architettoniche di Grosseto. Foto Agenzia BF
Ruoli, incarichi e responsabilità
Nel corso degli anni Lorella ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali, civici e associativi, tra cui:
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Presidente del Comitato Provinciale per l’Accesso
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Membro fondatore e poi Consigliere del C.d.A. della Fondazione Il Sole Onlus
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Commissaria nella Commissione Pari Opportunità della Provincia di Grosseto (fino al 2014)
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Commissaria nella Commissione Pari Opportunità del Comune di Grosseto (dal 2017)
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Responsabile dello sportello Info Handicap del Comune di Grosseto
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Coordinatrice della Pastorale Giovanile presso la Parrocchia SS. Crocifisso
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Operatore Locale di Progetto per il Servizio Civile Nazionale (“Tempo Libero non Tempo Vuoto”)
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Membro del Forum Provinciale del Terzo Settore, Tavolo Disabilità
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Parte attiva in progetti sociali come “Diversi ma Uguali”, “Nessuno Escluso”, “Mare per Tutti”
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Membro del Comitato di Partecipazione dell’Azienda USL 9
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Parte della Consulta sulla Disabilità del Comune di Grosseto
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2023 – Membro della Pastorale Diocesana per la Disabilità della Diocesi di Grosseto
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2025 – Membro della Consulta Provinciale sulla Disabilità
Un percorso costante, coerente, instancabile.
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